I Ristoranti POP sono quei Ristoranti appunto popolari, cioè legati alla tradizione gastronomica del territorio, e che ne hanno mantenuto tutta la classicità negli anni; mai sono cambiati anche negli arredi, con tanto di perlinati, vecchie credenze, sedie démodé e quadri di autori improbabili alle pareti.
Sono sempre pieni, sono i Ristoranti della domenica, del pranzo più che della cena, situati in città o al massimo appena fuori porta.
Sono anche i posti del banchetto di Comunione (di famiglie tradizionali), o dove i nonni festeggiano le nozze d’argento.
Ma attenzione: non sono trattorie, hanno l’ambizione o il passato del ristorante, con i camerieri in camicia bianca e possibilmente giacca e papillon nero.
Il vino è sempre in bottiglia, mai in caraffa, e spesso l’etichetta è quella del ristorante stesso, fatta fare dalla Cantina del paese che fa ancora conto terzi.
Il servizio per molti piatti avviene al tavoli con camerieri dotati di vassoi e clip, ma sempre con uno stile, magari antiquato, ma elegante.
Difficilmente il Ristorante POP si è evoluto, e questo è un suo punto di forza: qui trovi piatti che non si servono più, perché non abbastanza di tradizione, e quindi ripresi da trattorie o Ristoranti di ricerca, o perché troppo classici e apparentemente scontati.
Il vero protagonista del Ristorante POP è il “patron” o la “Signora” a cui sempre segue un nome anche lui classicissimo.
Il Patron è l’anziano gestore, tipico restaurant man, aria distinta e burbera, mattatore della sala, torturatore di camerieri derelitti, riciclatore di ogni cosa in sala e in cucina, e di solito ha schiacciato la nuova generazione ad un ruolo di sottomissione e di collaborazione malmostosa, oppure provocando scelte di vita lontane anni luce da cucine e clienti.
La Signora, chiamiamola Maria per comodità, è invece di solito la regina della cucina, custode della ricetta tradizionale e della gestione di dispensa, cucina e suoi annessi lavoratori a cottimo.
La permanenza in cucina per quante ore ne consenta l’orologio e il fisico, ne fanno un essere pallido e untuoso, dotato di cappa bianca e strofinacci al seguito, ma sempre di grande polso e personalità.
Ovviamente la presenza di un Patron esclude automaticamente quello di una Signora Maria: uno esclude l’altra e viceversa per evidente e totale incompatibilità.
Il Ristorante POP ha il fascino della via di estinzione: difficilmente un Patron o una Signora vengono rimpiazzati da eredi o collaboratori. Il menu è una garanzia, uguale da anni seguendo variazioni scadenzate di stagione o feste comandate.
È in genere a buon prezzo, ma non troppo, e il conto arriva scritto a mano sulla schedina prestampata.
Adoro il Ristorante POP, perché tranne rare eccezioni, non tradisce mai, e ti offre un’esperienza vintage davvero entusiasmante (se sei attento ai particolari).